La partnership con Identità Golose Milano porta al MiCo i protagonisti della cucina premiati dalla prestigiosa Guida Michelin
Per la sua dodicesima edizione, Il Salone del Risparmio rinnova la partnership con Identità Golose Milano, hub internazionale della gastronomia. Dal 10 al 12 maggio, il Salone torna a ospitare la Food Court, un corner gastronomico di eccellenze locali, situato al piano zero del MiCo e un temporary restaurant di cucina d’autore, al secondo piano. Tre grandi chef stellati si avvicenderanno nella creazione di altrettanti menù dedicati al Salone nel corso delle tre giornate.
Scopriamo i grandi protagonisti della cucina che si avvicenderanno nella tre giorni simbolo del risparmio gestito:
Eugenio Boer (ristorante Bu:r – Milano)
Nato per sbaglio in Italia” l’8 maggio del 1978, mezzo italiano e mezzo olandese, Eugenio Boer cresce in Olanda, a Voorburg, fino all’età di 7 anni, quando la famiglia si sposta in Italia, a Sestri Levante (GE), per seguire il padre, allora agente di commercio. La sua passione per la cucina inizia molto presto, quando a soli 3 anni Eugenio inizia a mettere le mani in pasta insieme alla nonna materna, cuoca di professione, che si era trasferita nei Paesi Bassi portando con sé la sua impastatrice dell’Imperia.
A 12 anni insiste per andare a lavorare in un ristorante, ma il padre vuole che continui gli studi. Trova così un compromesso frequentando la scuola al mattino e lavorando di pomeriggio, mantenendo un equilibrio che lo porta a diplomarsi in ragioneria e nel frattempo a imparare le basi della cucina facendo pratica in alcuni ristoranti sestresi tra cui il Pescador e il S. Anna.
Dopo sei anni di apprendistato in Liguria sbarca in Sicilia, all’Osteria dei Vespri di Palermo, dove resta per due anni.
Si sposta poi in Germania, a Berlino, dove rimane per tre anni al Bacco – “ristorante della dolce vita berlinese”, il primo di cucina italiana in città – per proseguire da Vau, dove avviene il primo approccio con una brigata veramente grande e articolata e dove impara cosa significhi organizzazione e precisione.
La sua esperienza nella ristorazione tedesca, caratterizzata da una impronta locale con una impostazione mediterranea, gli fa capire come la cucina di altre parti del mondo possa essere elemento di contaminazione.
Gianni Tarabini (ristorante La Preséf – Mantello – SO)
L’artigiano, il territorio e le emozioni. Bastano forse queste tre parole per identificare Gianni Tarabini, valtellinese, classe 1967, che non si è fermato ai pizzoccheri e agli sciatt, ma ha voluto guardarsi attorno per valorizzare quanto di buono veniva prodotto a due passi.
Tarabini si fa le ossa da subito: da ragazzo viene spinto dalla nonna Carmela al Ristorante Golf Club di Monza, dove impara l’arte della cucina dallo chef Erminio Curti, amico di Gualtiero Marchesi. Poi ha una lunga esperienza al ristorante Maloja di Nuova Olonio a Sondrio e quindi al Castello di Casiglio, a Erba. Nel 2007 arriva la svolta: l’imprenditore Plinio Vanini lo chiama a guidare La Fiorida a Mantello, in Valtellina. Ma Vanini non vuole la semplice cucina da agriturismo, chiede qualcosa di più, essendo abituato per lavoro a mangiare spesso fuori di casa. Per Tarabini è uno stimolo che lo porta anche a prendere la strada per Modena, andando a trovare Massimo Bottura all’Osteria Francescana per continuare il suo percorso di crescita. Cosa che viene suggellata dalla stella Michelin al ristorante La Preséf, arrivata nel 2013.
«Mi ritengo un artigiano del cibo… Fedele solo ai miei clienti – spiega – Amo trasformare le materie prime che vengono prodotte a poca distanza dalla mia cucina. Il caseificio, il macello e gli orti de La Fiorida sono i magazzini dove mi rifornisco. Mi piace meditare sulle pietanze che propongo, poiché so che attraverso di loro sto raccontando una storia. Una storia che parte dalla terra, passa attraverso l’amore, la passione e il sogno di un uomo (Plinio) e arriva all’ospite del nostro ristorante».
E c’è un piccolo segreto: «Le emozioni sono però l’ingrediente più importante della mia tavola. Credo che ogni tradizione si porti dietro sapori e profumi che, rincontrati a distanza di anni, ci riportano con la memoria a momenti passati, alla cucina a cui eravamo abituati da piccoli, alla nonna e alla mamma».
Andrea Ribaldone (ristorante Identità Golose Milano – Milano)
Milanese di nascita, Andrea RIbaldone ha il Piemonte nelle vene: il padre è di Lu Monferrato e la mamma – sua maestra indiscussa in cucina, ottima cuoca, rea di aver trasferito al figlio l’amore per le cose buone – è pure piemontese. Il nonno del cuoco aveva invece un famoso pastificio a Milano: nel secondo Dopoguerra serviva l’esercito, inventandosi la famosa pasta a forma di “Ruota”.
Nessuno dei discendenti porta avanti la tradizione dei pastai ma Andrea apre una birreria per poi balzare in brigata tra i fornelli di Riccardo Aiachini agli inizi degli anni Novanta, nell’Alessandrino. Comincia a cucinare nel 2000, convincendo il suo maestro a farsi scritturare per il ristorante La Fermata di Spinetta Marengo, dal 2003 premiata con la prima stella Michelin. Collaborano insieme fino al 2012, quando Ribaldone decide di incamminarsi per la propria strada.
Fonda la società Arco, acronimo di Andrea Ribaldone&co., una vera fusione di collaboratori coordinati dallo chef per mettere a frutto l’esperienza di Andrea in cucina, per migliorare la conoscenza del cibo italiano di qualità all’estero, e non solo. Consulenze e formazione, ricerca e valorizzazione del prodotto di qualità oltre alla regia impeccabile delle cucine di grandi eventi. Il pubblico è abituato a vedere il cuoco nel corso del programma televisivo “La Prova del Cuoco” oppure sugli scaffali, in libreria, con dei volumi in cui racconta la sua filosofia di cucina.
Ribaldone vanta collaborazioni negli anni come executive chef e consulente di Eataly Tokyo oltre ad alcune importanti realtà ristorative. Nel 2013 inizia una consulenza come F&B Director per JSH Hotels&Resorts mentre da giugno 2014 apre ad Alessandra I Due Buoi, una stella Michelin nell’edizione 2016. Nel 2015 ricopre il ruolo di executive chef delle cucine di Identità Expo, un incarico che bisserà dall’ottobre 2018 con la regia delle cucine di Identità Golose Milano, in via Romagnosi. A marzo 2017 era salito al timone dell’Osteria Arborina, nell’omonimo Relais a La Morra, nelle Langhe. È arrivata quasi subito la stella Michelin, così come ai Due Camini di Borgo Egnazia, in Puglia, nel novembre 2018.