Al centro delle conferenze del Percorso Sei, la valorizzazione delle conoscenze finanziarie volte a investire (e a far investire) con consapevolezza. A raccontare i temi del Percorso è Debora Rosciani, conduttrice radiofonica di Radio24.
Le condizioni del sistema economico, le metodologie che regolano il lavoro e i mercati finanziari si trovano in una fase (quasi) perennemente evolutiva. Si tratta di strutture che, negli ultimi anni in particolare, sono diventate più complesse e sofisticate, tanto da richiedere competenze e comportamenti che fino a pochi anni fa non erano percepiti come necessari.
Di conseguenza, è cresciuto il rischio di muoversi nel mondo in maniera errata, effettuando investimenti inappropriati o vincolandosi in indebitamenti eccessivi. Ecco perché l’educazione finanziaria e, più in generale, la cultura economica rappresentano oggi una delle voci da spuntare nelle agende dei governi di tutto il mondo. Del resto, si sa, le scelte finanziarie sono tra le più importanti decisioni che gli individui compiono nel corso della propria vita.
Tra le famiglie italiane, inoltre, l’attitudine al risparmio è un patrimonio ormai consolidato, ed è necessario valorizzarlo. Le conoscenze finanziarie ci sono, ma possono e devono essere migliorate: a questo serve l’educazione finanziaria, che sarà il filo conduttore delle conferenze del Percorso numero Sei al Salone del Risparmio: Educazione e Formazione. A presentarlo è Debora Rosciani, giornalista e conduttrice radiofonica di Radio24.
«In un contesto caratterizzato da strumenti finanziari sempre più complessi, le decisioni di investimento delle famiglie devono essere inquadrate ancor di più in un processo di pianificazione finanziaria, nel quale siano indicati con chiarezza gli obiettivi di medio-lungo termine e la tolleranza al rischio di natura finanziaria» spiega la giornalista.
La continua diffusione dell’educazione finanziaria concorre ad accrescere l’efficacia dei tradizionali strumenti di regolamentazione e vigilanza. Opportune e provvidenziali in questo senso, sono le parole di Annamaria Lusardi, economista e presidente del Comitato per l’Educazione finanziaria: «Di informazione finanziaria c’è un gran bisogno. Alle persone interessa, ma va fatta nella maniera giusta: tornando a mettere al centro il consumatore». Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile attraverso la pianificazione finanziaria, che secondo il Rapporto Consob per il 2019 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane al momento è riferibile solo al 30% dei soggetti.
«Specularmente all’educazione finanziaria si pone dunque il tema del capitale umano e della formazione dei professionisti del settore, in particolare quella dei consulenti finanziari: non più semplici collocatori ma professionisti che devono assistere il cliente, interpretandone i bisogni e accompagnandolo nelle varie fasi della vita finanziaria, sia personale che della famiglia» continua Debora Rosciani.
Non solo investimenti, quindi: a oltre due anni dall’entrata in vigore della direttiva MiFID II, la gestione del patrimonio del cliente si compone di molteplici dimensioni. Oltre all’allocazione del patrimonio assumono sempre maggiore importanza l’analisi della situazione previdenziale, il passaggio generazionale, la pianificazione successoria e quella fiscale.
Da anni Assogestioni riconosce e promuove il ruolo strategico che l’educazione finanziaria e la formazione possono svolgere nella professionalizzazione dei consulenti, ed è attualmente impegnata nella promozione di numerose iniziative di concerto con le istituzioni, che troveranno spazio e risonanza durante la tre giorni del Salone del Risparmio.