14 feb 2017
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Secondo l’ultima indagine condotta dagli economisti di PwC, “Il Mondo nel 2050: come cambierà l’ordine economico globale entro il 2050”, nel lungo periodo il potere economico globale continuerà ad allontanarsi dalle economie avanzate, mentre i mercati in via di sviluppo proseguiranno nell’incessante marcia alla conquista del Pil mondiale, nonostante le performance registrate di recente da alcuni di questi Paesi differiscano tra di loro.
Emergenti al timone dell’economia
La ricerca, che copre le 32 principali economie nel mondo (rappresentano circa l’85% del Pil globale) indica che entro il 2042 l’economia mondiale potrebbe raddoppiare di dimensione, con un tasso reale medio di crescita di circa il 2,5% l’anno tra il 2016 e il 2050; un aumento supportato principalmente dai Paesi emergenti. Non a caso, il tasso medio di crescita nello stesso periodo delle economie E7 (Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Russia e Turchia) sarà di circa il 3,5% l’anno, contro solo l’1,6% delle nazioni avanzate del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti). “Continueremo ad assistere allo spostamento dell’economia globale, che si allontana dalle economie avanzate consolidate a favore di quelle emergenti dell’Asia e non – commenta John Hawksworth, capoeconomista di PwC – Entro il 2050, gli E7 potrebbero rappresentare quasi il 50% del Pil mondiale, mentre la quota dei G7 scenderà a poco più del 20%”.
L’avanzata dell’Asia
Secondo le proiezioni, entro il 2050 sei delle sette maggiori economie mondiali saranno rappresentate da Paesi oggi classificati come emergenti. La Cina ha già superato gli Usa, sulla base del Pil a parità di potere d’acquisto, ed entro il 2050 anche l’India potrebbe raggiungere gli Stati Uniti, conquistando il secondo gradino del podio. Nei prossimi 34 anni, Indonesia e Messico supereranno economie mature come Giappone, Germania, Regno Unito e Francia, mentre la Turchia si avvantaggerà sull’Italia. Guardando al continente africano, poi, la Nigeria ha il potenziale per risalire la classifica di otto posizioni, andando a occupare il quattordicesimo posto entro il 2050, anche se per farlo dovrà necessariamente diversificare l’economia dal petrolio e consolidare istituzioni e infrastrutture. Anche il potenziale di Polonia e Colombia non è da meno: le previsioni le vedono come le grandi economie che beneficeranno di una crescita più rapida nelle rispettive regioni, America Latina e Ue. E ancora, osservando il tasso di crescita, Vietnam, India e Bangladesh potrebbero essere le economie caratterizzate da una crescita più rapida, con una media annua del +5 per cento.