Salone del Risparmio, chiude Jeffrey Sachs: “Dobbiamo impegnarci per uno sviluppo sostenibile che garantisca un futuro al pianeta”

È stata l’edizione più grande di sempre: secondo le prime rilevazioni superati i 15.700 visitatori

 

Abbiamo bisogno di una società educata e inclusiva, di una migliore distribuzione della ricchezza, di smettere di distruggere il nostro pianeta: per garantirci un futuro dobbiamo lavorare con il massimo impegno allo sviluppo sostenibile”: così Jeffrey Sachs, uno dei principali esperti a livello mondiale in tema di sviluppo economico, sostenibilità e lotta alla povertà e  direttore del Centro dello Sviluppo Sostenibile della Columbia University, nel suo keynote speech della conferenza plenaria di chiusura. Un intervento forte, che ha sottolineato le mancanze che emergono dal nostro modello socioeconomico e la necessità di una maggiore attenzione al benessere delle persone e del pianeta: “Occorre un approccio più olistico, che ci consenta di migliorare la società e realizzarne le ambizioni – ha sottolineato l’esperto della Columbia University e consigliere dell’Onu – Il concetto di sviluppo sostenibile è nato 27 anni fa e stiamo ancora cercando di realizzarlo. In tal senso, sono quattro le dimensioni che dobbiamo considerare: lo standard materiale di vita, il benessere, l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale”.

 

Sachs ha proseguito “Una crescita incontrollata al 3/4% è un disastro per il pianeta se non calmierata dal filtro dello sviluppo sostenibile. Sembra che tutto ruoti intorno alle previsioni del Pil, ma la crescita del prodotto interno lordo non produce benessere e felicità. C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui misuriamo l’economia.” E ha concluso: “Lo sviluppo sostenibile è possibile. Stiamo lavorando per arrivarci? Non direi – non ancora, almeno. Ma dobbiamo farlo se vogliamo garantire un futuro al pianeta.”

 

All’intervento di Sachs è seguito quello di Paolo Ciocca, Commissario Consob, che ha fatto il punto sui parametri di valutazione, sempre da un punto di vista sostenibile, delle società quotate o che si vogliono quotare. E per farlo è partito dalle basi, spiegando che il regolatore non può permettersi uno strabismo: “Questo per dire che il perseguimento di obiettivi di sostenibilità finanziaria non può prescindere da una visione integrata di due mondi: quello dell’intermediazione mobiliare e quello relativo alla disclosure delle informazioni non finanziarie”, ha argomentato Ciocca.

 

È fondamentale da parte del regolatore guardare alla protezione dell’investitore. “La sostenibilità si integra all’interno di una missione più ampia – ha proseguito il commissario Consob – In tal senso, la direttiva 2014 ha introdotto l’obbligo per gli enti di interesse pubblico di presentare la dichiarazione sulle cosiddette non financial information. E a oggi, i soggetti che hanno predisposto la questa dichiarazione sono già 210. Lato intermediazione mobiliare, e quindi prodotti, poi, il legislatore comunitario sta sostenendo attivamente l’evoluzione della finanza sostenibile. L’Action Plan dell’8 marzo 2018, per esempio, persegue l’obiettivo di sostenere e allocare capitali privati in attività sostenibili. Ora, uno degli obiettivi che si è preposto la Commissione europea – ha aggiunto ancora – è l’individuazione di un framework normativo che classifichi le attività sostenibili con criteri uniformi: la cosiddetta tassonomia. E lo fa per assicurare che i partecipanti ai mercati finanziari integrino i fattori Esg all’interno dei loro processi di offerta e ne informino correttamente il cliente”.

 

Un’edizione di successo il decimo Salone del Risparmio che ha chiuso oggi i battenti: superati i 15.700 visitatori in tre giorni, per oltre 100 conferenze, più di 300 speaker nazionali e internazionali e oltre 150 marchi.

 

Grande successo anche per il progetto ICU, “Il tuo Capitale Umano” con 22 SGR aderenti al progetto. Secondo i dati preliminari sono stati offerti 40 stage, oltre 600 ragazzi sono stati aggiunti attraverso il roadshow in 10 università sul territorio nazionale; 200 studenti universitari sono stati convocati per un colloquio di lavoro e oltre 200 studenti universitari si sono iscritti agli speed date con le aziende; 1900 i curriculum caricati sulla piattaforma dedicata al progetto e oltre 300 i partecipanti alla conferenza dedicata agli studenti universitari.

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